Google+ Un giorno come un altro

venerdì 15 agosto 2014

10 buoni motivi per rimanere in città a Ferragosto!



Che io detesti le feste comandate è risaputo ma ce n’è una che ho sempre odiato con tutta me stessa: FERRAGOSTO!
Ora, io non so generalmente come ci si organizza negli altri luoghi di Italia, ma da me, in Campania, lo scenario di un Ferragosto a mare è abbastanza raccapricciante!
Vediamo i buoni motivi per cui rimanere in città:

1)      Non devi alzarti alle 4 di notte per andare a prendere il posto migliore in spiaggia.
Il giorno di Ferragosto, sembra necessario trascorrere la giornata in spiaggia, per cui come un pellegrinaggio a Lourdes, migliaia di bagnanti di muovono alle prime luci dell’alba per poter raggiungere questa o quella spiaggia ed accaparrarsi “il posto migliore” per poi piazzare i 2312312 ombrelloni che hanno portato per l’evento.

2)      Non devi litigare col vicino di asciugamano per conquistare un centimetro in più di spazio.
Eh già! Siccome i milioni di VdF (Vacanzieri di Ferragosto) si riversano sulle spiagge, ogni cm di sabbia occupato con il proprio telo da mare, diventa come una conquista a Risiko.

3)      Non vedi le famiglie di 30 persone che allestiscono la sagra della frittata di maccheroni.
Puntualmente il vero VdF D.O.C non parte per nulla sprovveduto, per cui assieme a 22 nipoti 4 figli con relativi consorti e la nipote/cugina/zia di turno autoinvitata, preparano un “leggero” banchetto con tanto di tavolini, sedie e thermos grandi come i banchi frigo dei supermercati, pieni di frittate di maccheroni, parmigiane di melanzane, pasta al forno, polpette, cotolette, insalate di riso, patate al forno e chi più ne ha più ne metta con un cocomero di 10kg come dessert.

4)      Eviti i bambini dei vicini.
Mi è stato detto recentemente che forse non ho un grande senso materno, questo non lo so, ma di sicuro so che ci sono certi genitori che non sanno educare i propri figli; per cui essere circondata da una tribù di piccole pesti che camminano sul tuo asciugamano per non scottarsi i piedi, riempiendolo di sabbia, che si scrollano di dosso l’acqua come dei cani (senza offesa per questi ultimi), ed infine, puntualmente ti lanciano addosso il pallone, non è la mia massina aspirazione! I genitori, nel frattempo, restano lì a farsi i cazzi loro e quelli più “attenti” al massimo ti dicono: “Scusat’ so’ criatur’!” (Perdonateli, sono bambini) come se fosse una giustificazione alla maleducazione.

5)      Non ascolterai Gigi d’Alessio in stereofonia.
Il VdF D.O.C è amante della musica neomelodica ed in particolare di Gigi d’Alessio, se proprio ti va male; anche se potresti avere quell’inaspettata botta di culo che aspetti da una vita e che si tramuta non in una giocata multimilionaria al superenalotto, ma in un concerto di Laura Pausini, Tiziano Ferro o Marco Carta proveniente dall’iphone del VdF.

6)      Non devi litigare per l’ombra.
Il VdF oltre ad essere il Re dei Cafoni è anche noto per la sua intelligenza e arguzia che lo spinge ad aprire trattative diplomatiche sui confini ombreggiati dai suoi molteplici ombrelloni, motivando e giustificando il possedimento dell’ombra creata dal suo ombrellone come de fosse un decreto legge del Codice Civile.
7)      Non assisti alla decadenza della civiltà umana.

Il giorno di Ferragosto i VdF sono soliti dare sfoggio della loro classe, ostentando i crocifissi d’oro grandi quanto una mano, la loro tenuta da spiaggia rigorosamente firmata e il loro Savoir-faire che farebbe rivoltare nella tomba Giovanni Della Casa; le loro consorti invece, ostenteranno orecchini grossi quanto il crocifisso del marito, costume “1^ Classe” e una nail art da far spaventare Kandinskij. Spegneranno le sigarette nella sabbia lasciandole lì, lanceranno questo o quel flacone di abbronzante a terra e lasceranno dopo pranzo, i resti del convivio, nonostante a due passi ci siano 30 cestini per buttare i rifiuti.

8)      Niente ustioni e scottature.
Non dovrai stare una giornata intera a mare ed ustionarti sotto l’ombrellone coi 40° all’ombra per avere l’effetto tanto temuto del color peperone.

9)      Niente traffico all’andata e al ritorno.
Eviterai le lunghe ed interminabile code per arrivare in spiaggia, non dovrai cercare parcheggio per un’ora e quando finalmente vedrai un posto dove infilarti, troverai una cazzo di smart parcheggiata!

10)   La città è tutta tua.

Mentre il 98% della popolazione è in vacanza o sulla spiaggia, la città riposa. Nessun rumore di traffico, nessuno strombazzamento di clason selvaggio, niente vicini che urlano, nessun rumore molesto, anzi addirittura riesci a sentire il cinguettio degli uccellini. Puoi camminare per la strada e sentirti per un giorno, padrone di tutto!

sabato 19 aprile 2014

Il sedano nei periodi di festa








Ogni qualvolta c’è l’imminente arrivo di una festa comandata, a casa mia, succede il finimondo, per un giorno o al massimo una giornata e mezza che i supermercati e tutte le attività commerciali, sono chiuse, la paura di rimanere senza “qualcosa” fa scattare un terrore atavico di rimanerne “senza” (senza cosa poi? Ancora non l’ho capito!). Si compra di tutto in enormi quantità, soprattutto di cibo, visto la presenza di tutta la famiglia per festeggiare questo o quell’evento (in totale se vogliamo contare anche il cane siamo 12!).
Da qui solitamente io sono l’incaricata di andare a fare la spesa, e se già nei giorni feriali, mi sembra di essere un mulo da traino, visto gli innumerevoli pacchi e pacchettini, nei periodi prefestivi mi sembra di essere un camion da rimorchio. Litri di acqua (in casse) neanche se dovesse esserci la siccità per un mese, pane come se dovessimo aprire una paninoteca concorrente alla Mc Donald’s, formaggi, insaccati, carne, pesce, verdure, frutta… Si! Perfino la frutta che a fine pasto nessuno tocca e guarda con stizza come per dire: “Frutta? A me? Se proprio devo fare spazio nel mio stomaco per qualcosa, preferisco una fetta di torta, piuttosto che una mela!”.
Ebbene, dopo giorni interminabili di spese in svariati supermercati della città, si arriva alla vigilia della festa, quando ormai si crede di aver comprato tutto, a rilassarsi, comprando l’ultima confezione di uova o di latte, un paio di dadi di lievito, giusto per essere sicuri… e il sedano!
No! Cazzo! Il sedano! Di nuovo??? E scatta la crisi familiare! Plotoni di parenti vengono inviati e dislocati nei vari supermercati della città, per cercare un gambo di sedano. Si guarda anche nei carrelli delle persone che girovagano persi nei meandri dei corridoi del supermercato, in cerca non sanno nemmeno loro di cosa, per vedere se si sono accaparrati loro l’ultimo gambo del prezioso vegetale. Nessuna traccia. Nei frigoriferi solo qualche foglia di prezzemolo, ma di sedano niente. Si chiede allora, con palese disperazione, ai commessi del supermercato che, notando la nostra preoccupazione, con tono serio e partecipe dicono “No, mi spiace è finito!” – “Ma non ne avete ancora un po’ un frigo?” – “No, niente!” – “Va beh, ma domani siete aperti metà giornata, vero?” – “Ma domani è festa! Siamo chiusi tutto il giorno!”.

PANICO!!!


Si torna a casa di fretta e furia, vengono interpellate tutte le istituzioni, si fanno telefonate a destra e manca, per cercare qualcuno che ne abbia un po’ da qualche parte.
Ogni giorno prefestivo, è sempre la stessa storia! A casa mia ci si dimentica del sedano! Si comprano le cose più svariate, anche la Coca-cola che nessuno beve mai, eppure ci si scorda sempre del sedano. Ma cosa avrà fatto di male lui? Solo nel suo banco frigo per intere giornate che poi magicamente sembra diventare indissolubilmente l’ingrediente segreto di ogni nostro pasto speciale e che con precisione certosina e puntualità svizzera riusciamo a dimenticare.
Nel frattempo un’aria di sospetto si instaura tra i componenti, si inizia con toni di accusa:  “Avevi detto che te ne saresti occupata tu!” – “Ma nella mia lista della spesa non c’era! Forse l’hai detto a lui!” – “Eh no, non cominciamo a dire che è colpa mia!” – “Sono sicura di averlo scritto da qualche parte…”, sospetti su sospetti, nessuno è escluso, ma non c’è tempo per i processi e le accuse: SERVE IL SEDANO!
La ricerca del gambo di sedano, diventa così come la ricerca del Santo Graal! Averne un pezzettino significa salvare il pasto del giorno dopo! Dopo ore interminabili di ricerche mentre l’orologio sta per decretare la chiusura dei supermercati, ecco che arriva trionfante il salvatore, colui che alla fine, riesce sempre a trovare il gambo di sedano. Il prode cavaliere viene osannato e celebrato come se avesse svolto il giro del Mondo in 80 giorni e le 12 fatiche di Ercole in mezza giornata rimanendo in equilibrio su un filo e su un solo piede! Tutti lo ringraziano, come se avesse salvato il pasto, come se fosse il fautore di tutta la preparazione del banchetto, ma almeno così si può considerare chiusa la giornata, e dopo attimi di panico, si respira finalmente un’aria di pace e serenità.
Il giorno dopo, mentre tutti i commensali sono seduti a tavola, la storia della scomparsa del sedano, sembra una storia vecchia, che tutti si lasciano alle spalle e che nessuno vuole ricordare, tutti fanno finta di nulla e si mangia e beve in allegria…

Ma una domanda me la pongo sempre: Ma alla fine sto sedano a cosa serviva?

lunedì 22 luglio 2013

I veri padroni


(la realtà dei fatti è sotto i nostri occhi)




Se stai leggendo questo post perché credi che il mondo venga governato dalle Mafie, dalle banche, dalla politica, dalle lobby, dalle Corporation, dalla Chiesa o da qualsiasi “sistema” religioso, se credi che il mondo sia manipolato da una di queste categorie o se credi che ci sia qualche cospirazione cosmica ai tuoi danni, beh… Mi dispiace dovertelo dire ma hai sbagliato post!
Ebbene si! Mentre molti si interrogano sui se ed i ma, sui perché ed i come della nostra società, sfiorando a volte la fantapolitica, perdiamo di vista, come è solito fare l’uomo, la verità che puntualmente è sotto i nostri occhi.
Giornate, settimane, mesi ed anni a cercare di capire chi è che ci manipola, ponderando la risposta, seduti in salotto, così assorti da non renderci conto che nel mentre, ci siamo messi ad accarezzare il cane (o il gatto) che passava lì per la ronda di grattatine pomeridiana.
Taciti, sempre apparentemente fraccomodi e pigri, distaccati da tutto e da tutti, perfettamente inseriti nell’ambito sociale ma disinteressati a qualsiasi questione che non riguardi il cibo, i nostri amici a 4 zampe ( e non solo) sono i veri padroni di casa!
Crediamo di avere dei cani da guardia, dei mastini anti-ladro, dei teneri ed amichevoli compagni di gioco per noi ed i nostri figli, ed invece ci ritroviamo dei boss che comandano in casa e fuori.
Arrivano silenziosamente ed iniziano a sfoderare le loro molteplici armi letali: sguardi languidi, coda scondinzolante, piccoli lamenti che tendono ad impietosirci e noi lì, pronti a soddisfare ogni loro capriccio.
Guardiamo film, pubblicità e documentari di cani che salvano bagnanti, di cani che perfettamente addestrati scovano carichi di droga, di cani che agguantano la preda per il loro padrone cacciatore, di cani dal fiuto sopraffino che scovano funghi pregiati, di gatti agili e scattanti che fanno mille peripezie, di gatti cacciatori di topolini e così via… Per un attimo ti illudi, credi che davvero tutto ciò sia possibile, poi ti giri guardando il tuo cane e lo trovi spaparanzato sul divano o sulla poltrona che dorme russando, abbuffato dopo un lauto pasto!  
E allora lì ti accorgi che è tutta una sporca macchinazione, che siamo plagiati, che in realtà non esistono cani da caccia, cani antidroga, cani e gatti da mostra, cani da salvataggio, ma esistono solo cani e gatti da sofà! Noi siamo i loro schiavi e non ce ne rendiamo conto, esaudiamo tutte le loro richieste e alla fine loro, ci corrompono. Crediamo di aver insegnato a “dare la zampa” premiandoli con un biscottino, in realtà sono loro a venire da noi a darci la zampa per avere il biscottino, ed in questo circolo vizioso, dal quale non potremo mai uscire, non possiamo fare altro che arrenderci ed amarli. 


 

sabato 13 luglio 2013

Lode alla lingerie!

(un alleato silenzioso e fedele)


 Che cos’è la lingerie? Molte donne dicono e pensano che i capi di lingerie servano per sentirci belle e sexy, ma parliamoci chiaro, quante c’hanno il corpo di Gisele Bundchen con le chiappe e le tette che non sanno nemmeno cosa sia la forza di gravità? Noi comuni mortali dobbiamo lottare ogni giorno per poter sopravvivere a questa giungla di gnocche stratosferiche da copertina e la lingerie è il nostro supporto vitale! Infatti la lingerie non è altro che l’impalcatura per poi sembrare delle gnocche semistratosferiche: i reggiseni push-up alzano le nostre tette che ad un certo punto, stanche di vivere, decidono di voler cadere precipitosamente dal nostro busto e gli slip (che non siano quei maledetti tanga che tendono ad essere in taluni casi degli strumenti di tortura)  servono a modellare il nostro sedere che fino ad una certa età è bello, sodo e privo di cellulite e poi ad un tratto diventa una massa informe che tende ad allargarsi e a prendere tutto lo spazio disponibile nei nostri pantaloni! Ma dico io si può? Ma non potrebbero ogni tanto mettere sui giornali qualche modella umana e normale come noi in mutande e reggiseno?  
Ai posteri l’ardua sentenza!
Per il momento, non possiamo che ringraziare gli inventori di culotte, push-up, reggiseni imbottiti, slip contenitivi, panciere e chi più ne ha più ne metta, che ogni giorno, con immensa fatica, cercano di sorreggere le nostre imperfezioni come Atlante!

lunedì 8 luglio 2013

Ai em trashion blogger!



In un mondo dove è tutto “trendy”, “cool” , “fashion”, “in & out”, io mi oppongo! Come detto nel post precedente, non sono mai stata una “alla moda”, compro e metto solo quello che mi piace, anche se il risultato può assomigliare alla Guernica di Picasso. Ma c’è un limite alla decenza!
Quando poi in giro online vedi delle scarpe “fashion” come queste:


inizi a pensare che forse qualcosa non va. Oggigiorno si sentono tutte in grado di dettare moda e regole, ed eccole lì a spararsi pose da star con indumenti ed accessori improbabili che tendenzialmente noi non useremmo nemmeno per aprirci il barattolo di pomodori e che molto spesso assomigliano alle fantasie delle tovaglie di plastica!  Tutto è stile, tutto è moda, tutto è assolutamente  FASHION. Sempre all’ultima moda con vestiti griffati da alta o bassa moda, sempre con l’ultimo accessorio da esibire quasi come un trofeo. Ma parliamoci chiaro, quante di noi realmente possono essere così? Noi siamo delle comuni mortali e con uno stipendio da comune mortale (per chi ce l’ha)! Sarò provinciale, sarò borghese, ma a volte vedo degli abbinamenti che se dovessi indossare io per uscire, penso che chiamerebbero immediatamente la neuro dandomi delle dosi massicce di Xanax e Tavor per poi farmi indossare la “trendissima” camicia bianca... Si quella di forza!   
In sostanza oramai in questo mondo, tutto è permesso e la moda spesso diventa l’eccesso, così mi viene da pensare che non voglio essere trendy, nemmeno cool e neppure fashion, io voglio essere TRASHION se questo vuol dire vestirsi come mi sento ed essere una persona normale!